domenica 10 maggio 2015

L' ECOSISTEMA LITORALE ROCCIOSO : La sua biodiversità

   
Là dove terra e acqua si incontrano, si ha un’area di transizione che dà origine a una serie di ecosistemi unici.Questi ambienti vengono classificati in base alle loro caratteristiche geologiche e sedimentologiche (tipologia e morfologia del sedimento ).Il litorale roccioso, prodotto dall’azione erosiva del mare,è il tipo più primitivo di costa,in quanto l’alterazione è stata minima.
Nel litorale roccioso si susseguono tre zone tipiche,ciascuna caratterizzata dalla presenza di specie dominanti. Nel raggiungere da terra il litorale roccioso si assiste a una graduale transizione da licheni e piante terresti a organismi marini  dipendenti almeno in parte dalla marea. Il primo grande cambiamento si ha in corrispondenza dalla frangia sopralitorale .Essa è definita “zona nera” per la presenza di uno spesso strato di cianobatteri (alghe azzurre) in associazione a licheni e alghe verdi. Questi organismi adattati a condizioni estreme non si possono definire propriamente marini .La parte interiore della zona litorale si definisce frangia infralitorale . Questa zona è caratterizzata dalla presenza di foreste di grandi alghe brune,all’interno delle quali vi è una ricca comunità di organismi animali e vegetali più piccoli.
Infine,al di sotto di questa frangia ,si trova la zona infralitorale o subtidale.
Pascolo,predazione,competizione,reclutamento larvale e l’azione delle onde sono i principali fattori abiotici e biotici che determinano la distribuzione degli organismi negli ambienti costieri di substrato roccioso.Vediamo meglio ciascuno di questi ambienti.


FASCIA SOPRALITORALE


Il sopralitorale è una stretta porzione di ambiente terrestre influenzata dal mare che la bagna con gli spruzzi delle onde più alte e con la deposizione dell’aereosol marino ossia di acqua, sali e ioni sottratti all'acqua del mare dal vento e dal moto ondoso e trasportati sulla costa. Lungo le coste rocciose, la componente vegetale è costituita da poche specie, soprattutto licheni e cianofite, mentre gli unici animali sessili sono i crostacei cirripedi del genere Chthamalus, detti denti di cane. Poche specie animali si aggirano nel sopralitorale roccioso, come il crostaceo isopode Ligia italica, o i molluschi come la littorina (Melaraphe neritoides). Sulle coste sabbiose, il sopralitorale è abitato da anfipodi dei generi Talitrus e Orchestia, le pulci di spiaggia, e da poche altre specie animali. 
Un caso particolare è costituito dagli accumuli di foglie di Posidonia, habitat temporanei denominati con il termine francese di banquette. Gli ammassi di foglie morte di Posidonia proteggono il litorale sabbioso dall’erosione, assorbendo l’impatto delle onde  e impedendo la rimozione della sabbia, e inoltre, sono l’habitat di molte specie di insetti e crostacei detritivori. Paradossalmente, questo habitat molto particolare, con un’importante funzione di stabilizzazione delle spiagge, è rimosso da molti litorali usati per la balneazione e smaltito come “rifiuto speciale”.

Melaraphe neritoides
ZONA INFRALITORALE

Il piano infralitorale è limitato superiormente dal livello occupato da specie vegetali che non possono sopportare emersioni prolungate. Il suo livello inferiore corrisponde alla profondità di compensazione delle Angiosperme e delle alghe fotofile. Naturalmente questa profondità dipende dalla penetrazione della luce che è strettamente legata alla torbidità delle acque. 

A cura di Ginevra Grandi e Vanessa Pinna


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