Là dove terra
e acqua si incontrano, si ha un’area di transizione che dà origine a una serie
di ecosistemi unici.Questi ambienti vengono classificati in base alle loro
caratteristiche geologiche e sedimentologiche (tipologia e morfologia del
sedimento ).Il litorale roccioso, prodotto dall’azione erosiva del
mare,è il tipo più primitivo di costa,in quanto l’alterazione è stata minima.
Nel litorale
roccioso si susseguono tre zone tipiche,ciascuna caratterizzata dalla presenza
di specie dominanti. Nel raggiungere da terra il litorale roccioso si assiste a
una graduale transizione da licheni e piante
terresti a organismi marini dipendenti almeno in parte dalla
marea. Il primo grande cambiamento si ha in corrispondenza dalla frangia sopralitorale .Essa è definita “zona
nera” per la presenza di uno spesso strato di cianobatteri (alghe azzurre) in associazione
a licheni e alghe verdi. Questi organismi adattati a condizioni estreme non si
possono definire propriamente marini .La parte interiore della zona litorale si
definisce frangia infralitorale . Questa zona è caratterizzata dalla
presenza di foreste di grandi alghe brune,all’interno delle quali vi è una
ricca comunità di organismi animali e vegetali più piccoli.
Infine,al di
sotto di questa frangia ,si trova la zona infralitorale o subtidale.
Pascolo,predazione,competizione,reclutamento
larvale e l’azione delle onde sono i principali fattori abiotici e biotici che
determinano la distribuzione degli organismi negli ambienti costieri di
substrato roccioso.Vediamo meglio ciascuno di questi ambienti.
FASCIA SOPRALITORALE
Il sopralitorale è una stretta porzione di ambiente
terrestre influenzata dal mare che la bagna con gli spruzzi delle onde più alte
e con la deposizione dell’aereosol marino ossia di acqua, sali e ioni sottratti
all'acqua del mare dal vento e dal moto ondoso e trasportati sulla costa. Lungo
le coste rocciose, la componente vegetale è costituita da poche specie,
soprattutto licheni e cianofite, mentre gli unici animali sessili sono i
crostacei cirripedi del genere Chthamalus, detti denti di cane. Poche specie
animali si aggirano nel sopralitorale roccioso, come il crostaceo isopode Ligia
italica, o i molluschi come la littorina (Melaraphe neritoides).
Sulle coste sabbiose, il sopralitorale è abitato da anfipodi dei generi Talitrus
e Orchestia, le pulci di spiaggia, e da poche altre specie animali.
Un
caso particolare è costituito dagli accumuli di foglie di Posidonia, habitat
temporanei denominati con il termine francese di banquette. Gli ammassi
di foglie morte di Posidonia proteggono il litorale sabbioso dall’erosione,
assorbendo l’impatto delle onde e impedendo la rimozione della sabbia, e
inoltre, sono l’habitat di molte specie di insetti e crostacei detritivori.
Paradossalmente, questo habitat molto particolare, con un’importante funzione
di stabilizzazione delle spiagge, è rimosso da molti litorali usati per la
balneazione e smaltito come “rifiuto speciale”.
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Melaraphe neritoides |
ZONA INFRALITORALE
Il piano infralitorale è limitato superiormente dal livello
occupato da specie vegetali che non possono sopportare emersioni prolungate. Il
suo livello inferiore corrisponde alla profondità di compensazione delle
Angiosperme e delle alghe fotofile. Naturalmente questa profondità dipende
dalla penetrazione della luce che è strettamente legata alla torbidità delle
acque.
A cura di Ginevra Grandi e Vanessa Pinna
A cura di Ginevra Grandi e Vanessa Pinna
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