giovedì 9 aprile 2015

Ancora a proposito di Osteopsis ovata...

Ostreopsis ovata un pericolo imminente.

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L’estate si avvicina e vogliamo mettervi a conoscenza o almeno farvi prendere visione della pericolosità della microalga che sta popolando i nostri mari, quindi il Mar Mediterraneo dal 1998 sino ad oggi.                                                                                                                                   Essa raggiunge i 27/45 µm  di lunghezza e una larghezza, pensate, di 47/55 µm , per svilupparsi necessita di una forte illuminazione e di alte temperature. Per le sue dimensioni essa non può essere captata ad occhio nudo dall’essere umano, ma solo mediante l’ausilio di un microscopio. Ciò non risulterebbe particolarmente gravoso se non fosse che l’alga contiene e secerne sostanze nocive che danneggiano la salute di altri organismi marini, ma anche dell’uomo stesso.                                                                                                                                              Ma lettori di questo modesto giornale, non abbiate timore di trascorrere le vostre vacanze in luoghi balneari, poiché sappiamo a chi rivolgerci in caso veniate a contatto con una delle Ostreopsidaceae.                                                                                                                                        
 Secondo le linee guida della salute prodotte nel maggio del 2007, per ridurre i possibili effetti dannosi legati al contatto con la microalga tossica, è opportuno eseguire le seguenti manovre:
1)Pulire il bagnasciuga per impedire il possibile accumulo di microalghe tossiche o altro materiale organico;
2)Intensificare i controlli nella raccolta di prodotti ittici da parte degli organi competenti, poiché le sostanze dannose possono venire a contatto con l’organismo mediante l’inalazione dell’areosol marino, ma anche attraverso l’ingestione di organismi che hanno già contratto l’agente patogeno;
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3) Invitare le persone ad allontanarsi dalla spiaggia, soprattutto se affette da disturbi di tipo respiratorio (per esempio asma), nel caso avvertano sintomi di irritazione alle vie respiratorie, lacrimazione agli occhi o altri disturbi in seguito alla permanenza in aree di balneazione a rischio.                                                                                                                                                                                                        
Ma anche la legge si è mossa contro questa specie. Come?                                                                                                                                         Con l’entrata in vigore il 25 maggio 2010, del decreto attuativo del D.Lgs 116/2008, nel quale si enuncia che in Italia è obbligatorio (art.3) effettuare monitoraggi in aree a rischio di O. ovata  e altre alghe potenzialmente tossiche come per esempio Coolia monotis, Prorocentrum lima. Infatti le Agenzie Regionale per la Protezione Ambientale(ARPA) nei litorali dove si è conclamato il fenomeno sopradescritto, nel periodo estivo, fin prima che si stiano per verificare le condizione favorevoli per lo sviluppo delle specie, ricercano la loro presenza tenendone sotto controllo lo sviluppo, e avvertono i comuni e le ASL quando il numero supera le 10000unità cellulari su litro.
Vi auguriamo una buona estate, la direzione.

A cura di Tongiorgi Chiara

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